domenica 27 luglio 2014

Long Wei: gli Artigli, la Mano e le Forme (Mazzate e congedo) N.10-12

LONG WEI
GLI ARTIGLI, LA MANO E LE FORME


Tributo di una meraviglia fotonica realizzato da quel ragazzo bravissimo-issimo di nome Giorgio Abou Mrad.
La matita di Esso il fumettista libero!

Ok.
D'accordo che Long Wei sia finito il mese scorso e poco più ma l'intenzione di parlarne a lunga distanza può portare (forse) dei benefici.
Ad esempio quello di ricordare anche a distanza di tanto tempo di una serie dalle tinte noir metropolitane che il fumetto italiano da oggi può vantare tranquillamente.
Dalle splendide, magniloquenti cover di LRNZ Ceccotti (in parte terracinese come il sottoscritto) che fungono da ottime vetrine fino a passare al laboratorio artistico che come in John Doe ha consacrato giovani talenti del calibro di Francesco Mortarino e di Daniele Kota Di Nicuolo (citandovene due).
Qunidi: diamo a Long Wei quel che è di Long Wei.

Gli Artigli – LW numero 10

Soggetto: Diego Cajelli e Luca Vanzella
Sceneggiatura: Luca Vanzella
Disegni: Valerio Nizi


















Quanto può attanagliare le esistenze se non la fila alla posta per sbrigare le sempre sgradite faccende burocratiche?
Asterix e Obelix su un certo Lasciapassare A38 ve la racconterebbero per benino...
Troppo.

Questo non solo a noi ma anche agli extracomunitari che vogliono mettersi in regola: tra una procedura e un'altra "prendono dimestichezza" con la burocrazia.
Meglio portarsi da leggere, sempre. Non vi è lezione più grande.

Long Wei dovrà vedersela con il nemico più grande di questo numero, la bur...
...no vabè.
Metafore a parte (fino ad un certo punto) il Nostro dovrà sventare Besnik e i suoi trafficanti d'armi: all'occasione incontrerà per vie traverse diversi personaggi apparsi negli episodi precedenti.

Lo script esalta tantissimo le qualità di Diego Cajelli e del sempreverde Luca Vanzella (vincitori in ex aequo del Boscarato per il Miglior Sceneggiatore),
Così esaltano anche un Valerio Nizi sempre più grande, il quale ha realizzato la sua prova migliore: i tratti di tutti i personaggi, tutti caratterizzati benissimo e le scene d'azione rese (tutte quante) in maniera efficacissima.
Tanta maestria.
Questa testata è stata per lui un'occasione giocata alla grande per il disegnatore romano.
Presto lo vedremo a lavoro Nizi, vero?


(Richiami Ceccottiani)





La Mano – LW numero 11

Soggetto e Sceneggiatura: Diego Cajelli e Francesco Savino
Disegni: Francesco Mortarino

















Xue durante un inseguimento viene investito brutalmente da un auto.
Il giovane verrà portato in ospedale dove sarà in stato di coma. Sua sorella Sang chiamerà il Nostro Long Wei per raccontargli tutta la faccenda.
Il giovane interverrà dunque in suo soccorso per scoprire cosa si cela dietro alla gang che inseguiva Xue e cosa possa nascondere la borsa che teneva l'inseguito.

Long Wei si infiltrerà nella ditta di pulizie per indagare su questa pista che ha davvero del torbido, con la mano santa di Vincenzo Palma cercheranno di far luce su tutta la vicenda mentre il ragazzo lotta tra la vita e la morte in ospedale.

Una volta riusciti nell'impresa però Vincenzo Palma dovrà dare delle spiegazioni all'eroe di Via Paolo Sarpi.
Delle conseguenze provocheranno una durissima ripercussione nella vita di Long Wei e non solo.


Presentato come l'episodio più tamarro della storia del fumetto italiano.
Niente di più vero.

Dalla caratterizzazione dei nemici di turno, in primis del canterino Tito Feroci (a qualcuno saranno fischiati i padiglioni auricolari), il quale a ogni passaggio cita un pezzo di un brano musicale. In tutte le circostanze!
Ne rifila una dietro l'altra tra Jeeg Robot d'Acciaio e Disco Labirinto dei Subsonica.

Altro esempio è la tamarra presentazione dei personaggi con tanto di grafica didascalica e del segnale che avverte l'arrivo del flashback.

Le tavole in generale trasudano tamarraggine da ogni vignetta. Una impostazione magistrale che tra la sceneggiatura del duo Cajelli-Savino e l'estro grafico di Mortarino concepiscono delle splash page spettacolari nel fulcro della loro dinamicità e perché no, magiche (vedi le scene di Xue mentre sogna).
Cajelli e Savino tra action e comicità all'italiana divertono con una grande verve autoriale.

Mortarino come Nizi realizza la sua prova più grande con questo episodio importantissimo: a prescindere dal punto narrativo della serie.


Ma solo io ho visto una citazione di Breaking Bad a pagina 24?







Le Forme – LW numero 12

Soggetto: Diego Cajelli
Sceneggiatura: Diego Cajelli e Stefano Ascari
Disegni: Gianluca Maconi



Il temibilissimo Mantegna tiene in pugno la vita della sorella di Vincenzo Palma e della sua nipotina.
Questo perché il braccio destro di Long Wei avrebbe delle informazioni utili sulla banda delle Tigri immortali del bosco dei salici.
E poi perché ha compiuto un gesto che romperà momentaneamente l'amicizia tra Vincenzo stesso e il suo amico più grande: Long Wei.
Si susseguono numerosi i flashback d'impatto dove vengono fuori i nodi al pettine, per quanto concerne la storyline di tutto l'arco narrativo.

Long Wei si avvicinerà allo scontro più grande e climatico.
Uno scontro dall'impianto narrativo concettuale dove gli autori riversano tutta la filosofia e l'amore per questo personaggio.
Così come lo ha compiuto Maconi con un comparto grafico insuperabile. Il migliore.
L'albo migliore della serie che ne sancisce più che dignitosamente la chiusura.

Il congedo imbastito da Cajelli e dal fido compagno di viaggio Ascari strugge.
Strugge per il climax e per il montaggio delle sequenze grandiose che annichiliscono il lettore.


Nello scorso numero Cajelli e Savino avevano gettato le basi per il gran finale.
Un finale che ha scosso tutti i lettori della serie.
Il finale beffardo, triste e ancora una volta concettuale.
Con quella scena lì...




Da un'idea di Roberto Recchioni, approvata dal direttore Enzo Marino, partorita dalle menti di Diego Cajelli e dal papà grafico Luca Genovese, vi saluta fiera la loro creatura.
Ricordandoci che con un'idea ambiziosa nella sua semplicità si può contribuire tantissimo.
Un tassello va dunque aggiunto al panorama nostrano della Nona Arte.


Si ringrazia tutto lo staff per questi dodici mesi colmi di scazzottate e di massime mandarine.



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