mercoledì 26 novembre 2014

Adam Wild: Recensione N.1 "Gli Schiavi di Zanzibar" e N.2 "La Carica degli Elefanti"

Ju Caffè presents...





Negli ultimi anni si è discusso sul fumetto popolare.
Di quanto questo possa commettere errori, proponendo generi oggi invecchiati malissimo; spesso viene citato il padre di carta di tutta casa Bonelli. Tex.
Additandolo perché distribuisce storie con troppi spiegoni e privi di mordenti narrativi.
(Anche se i due albi firmato da Boselli-Frisenda lo scorso anno possono essere letti tranquillamente).
L'unico pregio riconosciuto alla testata di Bonelli padre e Galep è la proposta dei comparti grafici sempre eccellenti: mero marchio di fabbrica della casa editrice milanese.
Constatando ciò, invito a chi non conosce la saga di cui si sta per recensire, di proseguire e di soppesare queste parole perché ci sarà da scoprire tantissimo.
Via i pregiudizi sulle produzioni venture e via.

(Perché un po' per il pregiudizio e un po' per la constatazione provata in alcuni episodi che il genere "avventura" viene etichettato come intrattenimento per i matusa).


Guardando un po' più in là troviamo la testata neonata Adam Wild: scritta dal sempre prolifico Gianfranco Manfredi.


Noto ormai a tutti per aver scritto delle belle parentesi del fumetto italiano quali il western horror Magico Vento e la saga di Ugo Pastore divisa in Volto Nascosto e Shanghai Devil.
Artista che come già detto QUI (Magico Vento Focus On) conserva ancora oggi una natura poliedrica perché songwriter e romanziere. Come scordare poi il suo trascorso cinematografico da sceneggiatore!


Gli Schiavi di Zanzibar
di Gianfranco Manfredi (testi) e Alessandro Nespolino (disegni e character designer della serie)

Africa Nera, XIX secolo.
La prima vignetta presenta uno scoglio, sul quale vi è un emporio: ivi vi vive Adam Wild. Da questi si sta recando l'italiano Conte Narciso Molfetta, accompagnato dal fedele compagno di Adam, Makibu.
Adam Wild è un avventuriero scozzese. Uomo libero tra i liberi e come tale qualche volta si concede senza alcuna remora delle notti brave. Egli principalmente vive di avventure. Non tollera i soprusi compiuti sulla pelle degli schiavi neri, come non tollera gli avidi mercanti d'avorio.
L'ingresso dell'esploratore si fa subito notare perché irrompe quando meno lo si aspetti.

Uno scambio sagace di battute permette di conoscere Adam e il finanziatore Conte, recatosi dallo scozzese per seguire le tracce dell'esploratore David Livingstone.
Prima però Adam deve risolvere un'altra faccenda: liberare gli schiavi fermi a Zanzibar, alcuni dei quali saranno destinati al circo americano Barnum dello spregevole Frankie Frost, nonché primo antagonista della serie.
Il mercato degli schiavi venne abolito nel 1873 ma ora gestito sottobanco dagli arabi.


La Carica degli Elefanti

di Gianfranco Manfredi (testi) e Darko Perovic (disegni)

Infatti nel secondo numero i nostri faranno la conoscenza - indirettamente – di uno spietato Frankie Frost. Nella sequenza iniziale si intravedono già degli sprazzi di malvagità di questo personaggio, intento a cacciare elefanti. Frankie pretende il rispetto da ogni forma di vita che gli passa avanti.
L'avorio servirà all'americano per barattare al mercato degli schiavi di Tabora.
Il rapporto di Adam con la principessa bantu Amina si evolverà pagina dopo pagina, attrito dopo attrito.
Il Conte Narciso Molfetta si avvicinerà sempre più sulle tracce dell'esploratore David Livingstone che liberò dagli schiavisti il villaggio di Ujiji (la location del terzo episodio in uscita il 4 dicembre, ndr).
Si prevede uno scontro sensazionale per imprevedibilità e spettacolarità.

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(Per chi non la conoscesse è la griglia di valutazione che potete consultare nella colonna a destra)


Boogie Wonderland: ci si diverte sul serio, e non solo.

Se il primo albo contiene tutte le premesse per continuare la serie, le ritroverete tutte quante nel secondo.
Nel primo: un finale ben studiato. I disegni di Alessandro Nespolino creano tutto l'immaginario di Adam Wild con uno studio dei particolari e degli ambienti encomiabile.
L'arrivo di Conte Narciso Molfetta all'emporio di Adam. Sognante. Gli scambi di battute.
E il Conte Narciso di Molfetta potrà riservare altre sorprese.
Nel secondo: la presentazione efficace dell'antagonista Frankie Frost e lo scontro finale che è di una spettacolarità inedita. Un albo brutale. E questa brutalità la si vedrà nel corso della serie.
I background dei personaggi buttati giù in due sole vignette, basti pensare al personaggio di Sam. E a Makibu.
Ci si aggiunge poi un mostro chiamato Darko Perovic che ha cesellato vignetta per vignetta con il suo tratto chiaro riconoscibilissimo.
Ci si sofferma su ogni espressione e sulla natura, tra animali e sfondi meravigliosamente dipinti.
Un belvedere per chi vuole conoscere il fumetto.
In soli due albi si è visto tantissimo di quel fumetto che potrebbero essere inseriti come materiale di studio.

Lo storytelling di Manfredi di Senigallia si libera spesso dalle canoniche gabbie bonelliane per sperimentare con dei tagli più cinematografici, andando a pescare addirittura delle vignette dal taglio sempre più mini. Strette come per seguire le azioni dal ritmo serrato dei protagonisti.
La scrittura riprende gli stilemi del genere e li getta con una verve del tutto nuova. Risultando così fresca come avvenuta all'epoca di Magico Vento. La sapienza di questo scrittore è tipica di chi sa parlare del passato ma raccontando con una voce del tutto nuova. Ne permette l'accessibilità a chiunque.
Crediamo di aver assistito buona parte della storia, ma da leggere ce ne sarà ancora.
Gianfranco Manfredi dipinge un eroe scanzonato ma dai saldi principi.
E poi fa sempre piacere leggere sempre la sua rubrica di approfondimento a tema, Safari. I nostalgici della Blizzard Gazette capiranno.
Un personaggio che può far breccia comodamente anche nel cuore dei lettori più giovani.
Sempre se in questi non vi sia il germe della diffidenza.


2 commenti:

  1. Mi hai fatto venire voglia di conoscere Adam Wild

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    1. Vai perché ti aspetta un mondo tutto da scoprire. Poi mi fai sapere. ;)

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